C’e’ una frase sul muro di una bakery qui a Brighton che dice: “In the cookie of life, friends are the chockolate chips”.
E’ proprio cosi, gli amici rendono la vita piu’ dolce,
e rendono i nostri cuori piu’ forti e leggeri.
Ma non sempre e’ facile averli intorno, soprattutto se viviamo all’estero!
Magari siamo arrivati da poco e ci sentiamo soli perche’ ancora non abbiamo cominciato a costruire nuovi rapporti;
oppure siamo fuori da tempo ma non riusciamo a crearci un gruppo di amici solido e stabile;
o forse abbiamo seguito il partner e non abbiamo il nostro giro.
E quando non abbiamo la connessione emotiva che ci serve, ci sentiamo tristi. Ecco perche’ e’ importante prenderci cura di questo aspetto 💛
Oggi voglio parlarti dei motivi per cui spesso facciamo fatica a crearci delle amicizie strette all’estero e cosa possiamo iniziare a fare.
Ecco la lista dei motivi che ho osservato:
Escludiamo dei gruppi a priori: magari abbiamo deciso che non vogliamo uscire con gli italiani perche’ vogliamo integrarci, oppure con i locali perche’ non ci troviamo con loro, o ancora con altri expat perche’ non e’ quello il nostro obiettivo. Il rischio qui e’ di precluderci delle amicizie e di tagliare via una parte di noi.
Non abbiamo pazienza e facciamo confronti: a volte ci puo’ venir spontaneo confrontare gli amici del nostro Paese adottivo con quelli storici, e sentirci scoraggiati. Tuttavia ci vuole tempo per far crescere una nuova amicizia, come ce n’e’ voluto con i nostri rapporti passati per farli diventare quello che sono.
Ci accontentiamo: spesso possiamo ritrovarci a frequentare persone con cui condividiamo le circostanze, ma che in realta’ non ci soddisfano a livello emotivo. Non sono le “nostre persone” e ci adattiamo un po’ passivamente, senza magari esplorare altre possibilita’ e altre conoscenze.
Non prendiamo l’iniziativa: per farci degli amici dobbiamo uscire dalla nostra comfort zone e a volte questo puo’ metterci in difficolta’! Non prendiamo l’inziativa perche’ magari non siamo abituati o perche’ ci vergognamo e abbiamo paura di essere rifiutati.
Pensiamo non ne valga la pena: se siamo da tempo all’estero e’ facile che abbiamo vissuto il tipico “via vai” di amici. Questi ripetuti distacchi magari sono stati pesanti e per proteggerci dallo stare male abbiamo iniziato a disinvestire dai rapporti. Il fatto e’ che pero’ a lungo termine gli amici ci servono!
Ci sentiamo poco accettati: magari ci distanziamo dagli altri e quindi evitiamo di avvicinarci troppo perche’ abbiamo avuto diverse esperienze in cui ci siamo sentiti poco accolti, inclusi e voluti. E in risposta ci siamo un po’ chiusi.
Ci sentiamo poco capiti: forse in varie occasioni ci sono state delle incomprensioni con le persone con cui abbiamo tentato un approccio, questo ci ha fatto restare male e ci ha fatto gettare un po’ la spugna.
Facciamo fatica a fidarci: magari ci sentiamo soli e non riusciamo a trovare l’amico che vorremmo perche’ facciamo fatica a fidarci, non sappiamo se possiamo contare davvero sulle persone.
Non ci troviamo con i modi di fare: puo’ succedere che frequentando amici locali o expat ci confrontiamo con modi di entrare in relazione molto diversi che non ci corrispondono molto (ad esempio per noi le uscite sono troppo poco frequenti, o poco spontanee, oppure vorremmo fare cose diverse).
Non conosciamo i nostri bisogni: a volte non siamo soddisfatti dei nostri rapporti perche’ non sappiamo quali siano i nostri bisogni nucleari. Scavando, magari possiamo realizzare che per noi nell’amicizia e’ fondamentale giocare, oppure essere ascoltati, oppure sentirci stimolati intellettualmente.
Il focus e’ tutto sull’altro: forse non riusciamo a creare un’amicizia perche’ il nostro focus e’ solo su cosa dovrebbe fare il nostro potenziale amico, e poco sul nostro contributo in quel possibile rapporto. La domanda quindi diventa: quanto investiamo, e quanto ci chiediamo come possiamo noi essere dei buoni amici? 😉
Non chiediamo aiuto: quando non chiediamo una mano ci precludiamo la possibilita’ di sentirci vicini agli altri. Molte amicizie infatti spesso nascono da momenti di difficolta’ che decidiamo di condividere. Il lavoro qui puo’ essere di allenare il coraggio di essere vulnerabili con gli altri.
In realta’ non vogliamo stare nel nostro Paese: in questo caso non e’ che non stiamo bene perche’ non abbiamo amici, ma non abbiamo amici perche’ non stiamo bene dove ci troviamo! E quindi ci freniamo nell’avvicinarci agli altri.
Queste sono le esperienze piu’ comuni che ho ascoltato!
E tu ti sei ritrovato in uno o piu’ punti?
Ora passiamo a due suggerimenti su come procedere da qui 😉
1) Come prima cosa ti invito ad avere curiosita’ per quella parte di te che fa fatica a connettersi con gli altri ed essere accogliente nei confronti della tua solitudine.
Quando ci sentiamo soli a volte ci critichiamo perche’ magari “non va bene” e perche’ “questo vuol dire che…”.
Trattarci in questo modo non fa che renderci ancora piu’ tristi e innescare ansie diverse.
E questo non ti serve. Quello che ti serve e’ fare squadra con te stesso e confortarti se sei in difficolta’ 💛
2) Il secondo suggerimento e’ quello di distinguere se queste difficolta’ sono legate alla cultura e all’espatrio, o se hanno a che fare con la tua storia personale passata.
In entrambi i casi ci si puo’ lavorare.
Rispetto al primo, puoi trovare qualche spunto sul mio libro, mentre per il secondo un percorso di terapia puo’ aiutarti a riconoscere i tuoi schemi ricorrenti e capire come mai ti senti come ti senti nei rapporti 😊
Ti mando un sorriso,
Giulia
