Molto spesso nel mio spazio di terapia ascolto storie di chi non si sente abbastanza.
Alcuni lo raccontano chiaramente come un non sentirsi mai all’altezza, essere inadeguati o con la sindrome dell’impostore.
Cioe’ non abbastanza attraenti, mai all’altezza di certi standard, con la paura che gli altri a un certo punto si rendano conto che non sono poi cosi’ speciali.
Magari a lavoro non si sentono abbastanza bravi e hanno l’ansia che il capo se ne accorga, al primo appuntamento hanno timore di non piacere, oppure hanno paura che il partner alla fine li lascera’.
Altri invece in terapia se ne rendono conto col tempo, mentre si accorgono di quanto non si sostengono nelle scelte, non esprimono il proprio pensiero o non mettono i paletti che vorrebbero.
Sotto a tutto questo c’è l’idea di base che abbiamo poco valore.
Dietro la paura e l’inadeguatezza c’è un dolore antico
Se sentiamo che abbiamo poco valore, vuol dire che a un certo punto della nostra vita ci siamo convinti di questo.
Puo’ essere stato a seguito di un fallimento,
dopo che qualcuno ce lo ha detto espressamente,
oppure lo abbiamo dedotto da piccoli dal fatto che una persona importante se n’è andata o non si è presa cura di noi come desideravamo.
Abbiamo sofferto e abbiamo iniziato ad avere paura di risentire quel dolore.
Il filtro che abbiamo iniziato ad usare
Se nel passato ci siamo convinti di avere poco valore, è molto probabile che la nostra mente da quel momento sia andata alla ricerca di conferme di quella “verita”.
Perché mente è cosi, ha bisogno di coerenza.
Quindi è facile che dopo aver pensato di non essere abbastanza, abbiamo iniziato ad usare un filtro attraverso il quale guardare le situazioni della nostra vita, e a riconfermare quello che avevamo pensato.
“Vedi, è proprio cosi, non sono bravo”.
“Vedi è proprio cosi’ non vado bene”.
“Vedi, gli altri hanno ragione”.
“Vedi, non valgo la pena”.
Va da se’ che se abbiamo usato il filtro, abbiamo ignorato tutto il resto, cioe’ tutto cio’ che poteva disconfermare la nostra idea, che poteva rimandarci una immagine positiva e piu’ oggettiva di noi.
Volersi bene
Se anche tu stai male perché non ti senti abbastanza, o sei triste perché vorresti fare dei passi di crescita ma non te lo permetti, voglio lasciarti qui alcuni spunti che spero ti siano utili:
- Inizia ad indagare dove e con chi ti sei creato questa idea di te
- Accorgiti del tuo filtro e delle frasi di conferma che ti dici
- Riconosci se in certi momenti inviti/cerchi il giudizio negativo degli altri (che poi ti serve per confermare che non sei abbastanza)
- Accogli e fai entrare un po’ di piu’ i complimenti
- Accetta le eccezioni: invece di dire “è stato un caso” mettilo in discussione e apriti alla possibilita’ che tu sia amabile e capace.
- Inizia a coltivare intenzionalmente un dialogo interno caldo, anche se e’ una cosa nuova
- Considera una terapia per guarire questa tua ferita
Ricorda,
i risultati che hai e i pareri degli altri non definiscono il tuo valore.
Sei importante e vali la pena.
Un sorriso,
Giulia
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