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La paura di perdere la propria nuova identità tornando in Italia

Ebbene si stai decidendo se tornare a vivere in Italia, oppure lo hai deciso gia’.

Hai immaginato scenari, hai riflettuto sui pro e sui contro, ti sei chiesto cosa ti manca e cosa vuoi davvero.

Qualcosa dell’Italia ti spinge a tornare, qualcos’altro ti frena.

Ecco oggi vediamo piu’ da vicino uno di questi freni, quello che ti fa esitare e che ti preoccupa: il perdere la nuova identita’ che ti sei costruito all’estero.

Infatti, nel Paese che ti ha ospitato sei cresciuto a 360 gradi, e, se con la coda dell’occhio guardi il te di prima di partire, lo percepisci chiaramente: la differenza è un abisso.

L’internazionalita’ ce l’hai nel sangue, o comunque la diversita’ e gli stimoli diversi sono stati il tuo pane quotidiano, e una parte di te non vuole rinunciarci.

La consapevolezza che ci sono diversi modi di vivere ormai ti è entrata in testa e sai che non se ne andra’ piu’.

Ci sono sensazioni che non vuoi perdere, pensieri su di te da cui non ti vuoi distaccare, modi di essere a cui non vuoi rinunciare.

Hai paura che tornando, quelle sensazioni, quei pensieri e quei modi di essere evaporeranno.. e temi che una mattina ti sentirai perso, e non saprai piu’ bene chi sei.

Se senti tutto questo, ti capisco!

È ormai da quasi un anno che sono tornata in Italia e posso dirti che anche io ho attraversato questa fase, come l’hanno attraversata anche le persone rimpatriate in percorso con me.

Ricordo ancora quando sul telefono aprii keep e scrissi una lista di tutte le cose che non volevo perdere, di me e della mia vita all’estero (sono state una bussola molto importante a cui faccio ritorno di tanto in tanto).

Voglio dirti che non perderti, o ritrovarti, è possibile.

Il tema è ampio ma in questo post mi concentrero’ su due aspetti, partendo dalla definizione di identita’:

“L’identita’ personale è il senso del proprio essere continuo attraverso il tempo, e distinto come entita’ da tutte le altre”.

Quindi, per mantenere un senso di tranquillita’ rispetto alla nostra identita’ è importante coltivare continuita’ e avere una forte consapevolezza della nostra individualita’.

Ma vediamoli singolarmente.

Partiamo dal primo punto: possiamo percepirci continui se identifichiamo cio’ che ci piace di noi che abbiamo sviluppato all’estero e se lo continuiamo ad attuare in Italia.

Questo puo’ voler dire coltivare il clima di internazionalita’, coltivare il senso di sicurezza economica, coltivare la nostra intraprendenza e cosi’ via (io ad esempio continuo a lavorare e a collaborare con chi ha una vita global, a camminare ogni giorno nella natura e a contribuire ad un’economia circolare. Tutti aspetti che mi aiutano a mantenere un continuum con prima).

Ricorda: il sentire (e quindi anche il sentire rispetto alla nostra identita’) dipende molto dal fare. Devi continuare a fare cose simili a prima!

Non smettere solo perché sei tornato, solo perché le cose “in Italia si fanno in modo diverso” o perché ci si aspetta altro da te.

Ovviamente il cambiamento è insito nella vita percio’ sara’ normale cambiare ed evolvere un po’ tornando. Qui il punto sara’ l’integrazione tra le diverse parti (che è anche uno degli scopi della terapia). Perche’ la discontinuita’ dell’identita’ si “cura” cosi : )

Per quanto riguarda il secondo punto, per mantenere un senso di tranquillita’ rispetto alla tua identita’ e’ importante sentirti distinto e unico come individuo, e questo e’ possibile se hai chiaro quali sono i tuoi bisogni, i tuoi pensieri rispetto alle cose, cosa ti piace e cosa ti caratterizza.

Avendo chiaro questi aspetti importanti non ti perderai e non ti adatterai troppo al contesto.

Piu’ nello specifico puoi riflettere su quali sono 1) i tuoi valori 2) cosa ti rende vivo 3) cosa ti serve per stare bene (e distinguerli da chi hai intorno).

Ps. non serve avere chiaro tutto di te, ma solo alcuni aspetti basilari : )

Questa consapevolezza è utile per mantenere una solida identita’ sia rispetto alla cultura in cui siamo immersi, sia rispetto alle relazioni, rimandendo fedeli a noi stessi.

In terapia ad esempio, lavoro sull’indipendenza rispetto alla famiglia e sulla creazione di relazioni bilanciate con essa.

Pensando a te adesso, come puoi mantenere una continuita’ con prima?

Cosa vuoi avere piu’ chiaro di te, e quali confini vuoi tracciare con il contesto italiano e la tua famiglia?

Riflettici un po’.

Siamo arrivati alla fine di questo post, spero sia stato interessante per te e se pensi che tornare voglia dire tornare indietro spero di averti dato un pizzico di speranza che puo’ benissimo non essere cosi’.

Un incoraggiamento e un caldo sorriso,

Giulia

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